“Bizzarrobazar” è un blog che, come è facile immaginare, propone tematiche, immagini, oggetti che attengono alla sfera dell’insolito. Esplorando nel web, di siti simili ce ne sono parecchi, anche se questo sembra essere particolarmente curato, non forzatamente trasgressivo, insomma serio. È qui che ho scoperto il prezioso curatissimo librettino di cui vi vorrei parlare.Si tratta di “Paris Mirabilia” di Ivan Cenzi e Carlo Vannini, breve guida dell’insolito a Parigi. Era piuttosto difficile trovare una guida di Parigi dei luoghi misteriosi, inconsueti, nascosti, che io non possedessi già, avendo incominciato a raccogliere guide non convenzionali di Parigi almeno quarant’anni fa. Eppure i due autori sono riusciti a stupirmi con le loro rivelazioni che, sembrerà strano, sono presenti in pochissime altre guide. Solo quest’anno ho scoperto l’esistenza del “Musée de la Chasse et de la Nature” nel Marais che ho visitato lo scorso settembre, spinto, non lo nego, dalla moda dell’estate parigina che lo ha messo al centro di raduni di eccentrici, artisti, scrittori e che lo hanno fatto diventare l’ideale punto di incontro della varia umanità parigina. Non conoscevo invece il “Phono Museum” di Pigalle ove sono raccolti decine e decine di grammofoni d’epoca. Se sapevo dell’esistenza del “Musée de l’Histoire de la Médecine”, mai avevo visto immagini così raffinate del suo interno e descrizioni appassionate degli strumenti in esso contenuti. Probabilmente sono uno dei pochi tra le persone che conosco, ad aver visitato il piccante “Musée de l’Erotisme” del Boulevard de Clichy, ma non conoscevo affatto l’esistenza di “Au Bonheur du Jour” piccola galleria dell’eros in Rue Chabanais, proprio dove sorgeva uno dei più blasonati bordelli parigini. Se per gli animali impagliati e altre meraviglie da Wunderkammer, mi fermavo al classicissimo “Deyrolle”, “Paris Mirabilia” mi ha fatto scoprire la “Galerie Chardon” vero tempio della “tassidermia” e di “Claude Nature” sull’Île St. Louis, vero paradiso della malacologia. Fortunatamente per consolare il mio “Ego-parigino” ferito a morte, scopro anche qualche luogo a me consueto, come il “Musée des Égoutes” o “Yveline Antiques”che occhieggia discreta dal numero 4 della Rue Furstemberg e della quale Ivan Cenzi scrive: “...È sufficiente notare la cura con cui un soprammobile viene rimesso a posto dopo essere stato mostrato a un cliente: Agathe (la nipote di Yveline), non smette di riposizionarlo, con impercettibili movimenti, finché l’oggetto non abbia ritrovato la sua angolazione perfetta e congeniale...” (pag. 103). Un campionario di luoghi davvero preziosi e, soprattutto, di un fascino irresistibile che sono già finiti nel mio taccuino per la prossima estate a cominciare dal “Musée des Arts Forains” ideato da Jean-Paul Favand. Di cosa si tratta? Questo non ve lo dico, altrimenti non sarei nello spirito del libro...
“Bizzarrobazar” è un blog che, come è facile immaginare, propone tematiche, immagini, oggetti che attengono alla sfera dell’insolito. Esplorando nel web, di siti simili ce ne sono parecchi, anche se questo sembra essere particolarmente curato, non forzatamente trasgressivo, insomma serio. È qui che ho scoperto il prezioso curatissimo librettino di cui vi vorrei parlare.Si tratta di “Paris Mirabilia” di Ivan Cenzi e Carlo Vannini, breve guida dell’insolito a Parigi. Era piuttosto difficile trovare una guida di Parigi dei luoghi misteriosi, inconsueti, nascosti, che io non possedessi già, avendo incominciato a raccogliere guide non convenzionali di Parigi almeno quarant’anni fa. Eppure i due autori sono riusciti a stupirmi con le loro rivelazioni che, sembrerà strano, sono presenti in pochissime altre guide. Solo quest’anno ho scoperto l’esistenza del “Musée de la Chasse et de la Nature” nel Marais che ho visitato lo scorso settembre, spinto, non lo nego, dalla moda dell’estate parigina che lo ha messo al centro di raduni di eccentrici, artisti, scrittori e che lo hanno fatto diventare l’ideale punto di incontro della varia umanità parigina. Non conoscevo invece il “Phono Museum” di Pigalle ove sono raccolti decine e decine di grammofoni d’epoca. Se sapevo dell’esistenza del “Musée de l’Histoire de la Médecine”, mai avevo visto immagini così raffinate del suo interno e descrizioni appassionate degli strumenti in esso contenuti. Probabilmente sono uno dei pochi tra le persone che conosco, ad aver visitato il piccante “Musée de l’Erotisme” del Boulevard de Clichy, ma non conoscevo affatto l’esistenza di “Au Bonheur du Jour” piccola galleria dell’eros in Rue Chabanais, proprio dove sorgeva uno dei più blasonati bordelli parigini. Se per gli animali impagliati e altre meraviglie da Wunderkammer, mi fermavo al classicissimo “Deyrolle”, “Paris Mirabilia” mi ha fatto scoprire la “Galerie Chardon” vero tempio della “tassidermia” e di “Claude Nature” sull’Île St. Louis, vero paradiso della malacologia. Fortunatamente per consolare il mio “Ego-parigino” ferito a morte, scopro anche qualche luogo a me consueto, come il “Musée des Égoutes” o “Yveline Antiques”che occhieggia discreta dal numero 4 della Rue Furstemberg e della quale Ivan Cenzi scrive: “...È sufficiente notare la cura con cui un soprammobile viene rimesso a posto dopo essere stato mostrato a un cliente: Agathe (la nipote di Yveline), non smette di riposizionarlo, con impercettibili movimenti, finché l’oggetto non abbia ritrovato la sua angolazione perfetta e congeniale...” (pag. 103). Un campionario di luoghi davvero preziosi e, soprattutto, di un fascino irresistibile che sono già finiti nel mio taccuino per la prossima estate a cominciare dal “Musée des Arts Forains” ideato da Jean-Paul Favand. Di cosa si tratta? Questo non ve lo dico, altrimenti non sarei nello spirito del libro...
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