Non c'è nulla di più confessabile dei desideri inconfessabili. Altrimenti che gusto ci sarebbe ad averne? E allora, senza farmi troppo pregare, vi confesserò i miei tre, (anzi i miei tre verso Parigi, meglio precisare).
- Il primo è il più realizzabile: percorrere le fogne di Parigi. La rete fognaria di Parigi è il paradiso dei topografi e dei grandi visionari poiché si tratta di un reticolo di canali e canaletti, passaggi, scale, porte segrete e tombini al cui fascino è davvero difficile resistere. L'impianto delle fogne ha seguito il grande disegno del Barone Haussmann di ridefinire la città. E' solo il caso di ricordare che da Victor Hugo a Fantomas, da Queneau a Topaz, le fogne parigine sono state sempre al centro di grandi narrazioni e di grandi avventure. Se il vostro inconscio vi chiama, seguitelo fino al Pont D'Alma, dove è possibile visitare le più belle fogne del mondo.
- Il secondo desiderio è un po' l'opposto del primo: chi di voi non ha mai sognato di passeggiare sui tetti parigini? Anche i tetti sono stati protagonisti al cinema, basti pensare a "Sous les Toits de Paris" o a "Frantic" e nella letteratura (le soffitte parigine di tanta letteratura romantica e scapigliata), ma anche della musica o della poesia. Qualche anno fa un'agenzia viaggi parigina proponeva passeggiate "in cordata" sullo zinco e sul rame dei tetti parigini. Però, cari amici dei piani alti, potete sempre accontentarvi della bella vista che si gode dal nostro palazzo.
- Il terzo desiderio è certamente quello di più difficile realizzazione: bramerei farmi chiudere per una notte intera nel Louvre. Non ci avevate mai pensato? L'emozione di perlustrare da visitatore solitario tutte le meraviglie del più grande museo del mondo, scoprendone i tesori, magari illuminandoli con una torcia elettrica, non credo abbia prezzo, a meno che non si voglia rischiare qualche anno di galera. Del resto anche quel birbone del nostro connazionale Vincenzo Peruggia, l'uomo che volle rubare Sua Maestà Monna Lisa per riportarla a casa, si fece rinchiudere nel Louvre. Non badateci, sono un sognatore nato e i sogni non muoiono mai...
L'immagine riproduce il bellissimo "Toits sous la neige" di Gustav Caillebot al Musée d'Orsay
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